mercoledì 23 novembre 2011

Ancora case in Valmalenco?


Le foto dall’alto scattate da Beno e allegate nel post precedente evidenziano come Chiesa si sia trasformata da villaggio alpino ad una piastra urbana senza interruzione alcuna.

Là dove sembrava non poterci stare nemmeno la cuccia per il cane ora sorgono costruzioni che sembrano sfidare le leggi di impenetrabilità dei corpi…

E non è finita, lo sprezzo per la singolarità dei luoghi e la volontà di trasformare il paese in una periferia cittadina non ha limiti vedendo, ad esempio, cosa verrà realizzato sulla sponda terrazzata soliva del Curlo.

Guardate un po’

http://comune.chiesainvalmalenco.so.it/documenti/altro/altro_965.pdf


sabato 22 ottobre 2011

GRANDE DISTRIBUZIONE E SPECULAZIONE DANNEGGIANO LA VALTELLINA


È stata indetta dall’Unione dei Commercianti una raccolta firme, idea di un gruppo di commercianti e privati cittadini, per la sensibilizzazione delle principali istituzioni sulle problematiche legate all’eccessiva espansione della grande distribuzione, quali la distruzione e la cementificazione del territorio, il soffocamento delle piccole attività e il mutamento di abiti e costumi della popolazione. Un territorio montano come il nostro necessita di una regolamentazione che impedisca gli scempi a cui noi tutti stiamo assistendo. E con ciò non ci si è solamente mostrato il disagio verso il dilagare dei centri commerciali, ma anche nei confronti delle speculazioni edili nel fondovalle e nei nostri paesi.
Esprimere il proprio amore verso il territorio e la nostra cultura non ha nè colore nè bandiera politica. Parliamo di valori che dovrebbero risvegliare l'orgoglio di ciascun valtellinese.
Giovedì 20 ottobre, in soli 3 giorni ore erano state raccolte oltre 10528 firme. Una delegazione valtellinese ha così avuto udienza dal presidente Formigoni a Milano che ha ascoltato gli interventi dei delegati e espresso volontà di tutelare gli aspetti ambientali ed economici del nostro territorio montano.




  Giovedì 20 ottobre, in sole 36 ore erano state raccolte oltre 10580 firme. Una delegazione valtellinese ha così avuto udienza dal presidente Formigoni a Milano che ha ascoltato gli interventi dei delegati e espresso volontà di tutelare gli aspetti ambientali ed economici del nostro territorio montano.
È stato un passo fondamentale mostrare al mondo politico l'insofferenza diffusa tra la gente.
Ero anche io tra i delegati, in veste di editore de Le Montagne Divertenti, che da anni si fa portavoce degli stessi sacrosanti e condivisi valori espressi nella petizione. Come tutti sono stato molto soddisfatto per il positivo riscontro del presidente della Regione Lombardia. Formigoni, vista l'ingente quantità di firme raccolte in sole 36 ore, i cui nominativi erano riepilogati in un grosso faldone, ha inteso come la questione sia particolarmente sentita dai valtellinesi.
Conclusa l'udienza sono state protocollate le firme e lasciati in Regione i 60 sacchi contenenti tutte le sottoscrizioni originali.

Al pomeriggio una delegazione ben più numerosa ha avuto udienza dal presidente della Provincia Sertori. Pure la sua risposta è stata molto positiva e Sertori si è dichiarato in linea con tutti i valori che hanno motivato la petizione, anche se ha fatto capire come per un reale cambiamento occorra tempo e pazienza. Per ora ci ha assicurato che, finchè non verrà realizzata una strada parallela alla statale 38, verranno bloccati tutti i nuovi insediamenti. Spero si giunga tuttavia a un blocco definitivo e non solo temporaneo.
Pure in Provincia sono stati lasciati i 60 sacchi con le firme raccolte.

Ora si tratta di aspettare e vedere se a queste aperture politiche seguiranno dei provvedimenti che possano dare il via ad un'inversione di rotta nelle scelte di gestione del territorio, cosa che io mi auguro di cuore.

Molte persone, però, non sapendo dell'iniziativa non hanno potuto aderire, allora la raccolta firme è stata prorogata e qui vi segnalo come aderire:

Qui trovate il documento della petizione.

  • la lettera va stampata in duplice copia e sottoscritta in originale
  • in ciascuna copia della lettera dovrà essere riportato in forma originale: per privati cittadini COGNOME – NOME – RESIDENZA (VIA, N° CIV., PAESE, PROV.) E FIRMA. Per le imprese RAGIONE SOCIALE E INDIRIZZO ( utilizzare, qualora disponibile, il timbro aziendale) E FIRMA.
  • Il soggetto che sottoscrive la lettera dovrà essere maggiorenne e potrà essere residente anche in province diverse da quella di Sondrio.
La lettera dovrà essere consegnata  presso gli uffici di Sondrio dell’Unione dei Commercianti o presso tutte le sedi mandamentali o spedita a:
Sondrio Confidi al Terziario
Via del Vecchio Macello, 4/c
23100 Sondrio


oppure: amiamolenostrevalli@libero.it


oppure via fax: 0342511042

giovedì 20 ottobre 2011

Valmalenco dalle creste: si commenta da sè

Povera Valmalenco,
si è esagerato a cementificare e per di più lo si è fatto senza il benchè minimo gusto estetico, ma solo badando a massimizzare le volumetrie è superfluo.


Il triumcementificato di Chiesa, Lanzada e Caspoggio

Pensare che la maggior parte di queste strutture sono vuote per 11 mesi l'anno.
La mia gita in montagna oggi è stata bella, ma le continue e puntuali esplosioni delle mine nelle cave mi facevano voltare a guardare la povera Valmalenco.
L'uomo sta cercando di rovinare il volto a questa valle cercando di speculare oltre ogni criterio di buon senso.
Ah laggiù vedo un quadretto verde: chissà se non è già in progetto un ipermercato!

lunedì 10 ottobre 2011

Shifezze presenti e (ahinoi) future.


Ecco una triste immagine della superstrada Alpe Lago Airale.
Larghezza minima 4 metri, in molti punti almeno 6.

Qui di seguito allego riflessione su queste opere inutili e dannose risalente al 2009 rimasta senza risposta...
E ora ruspa pronta per il Pirlo! Poveri noi..


STRADA PIRLO: SIAMO PROPRIO CERTI DI QUEL CHE STIAMO FACENDO??

Senza l’intervento secolare di generazioni di malenchi, quel piccolo gioiellino che è il maggengo del Pirlo non sarebbe lo splendido luogo decantato da tanti illustri personaggi, così come descritto dettagliatamente da Giuseppe Turani nel recente articolo apparso su Repubblica.

L’uomo da queste parti, come in tutte le Alpi, è stato un eco-fattore straordinario ed ha avuto la capacità di arricchire il suo habitat secondo natura ed in modo originale, realizzando radure e terrazzamenti in linea con un compromesso millenario fra uomo e ambiente.

Le quotidiane fatiche della famiglia Bagiolo che i sega i pra del Pirlo (che falciano regolarmente i prati del Pirlo), hanno consentito recentemente al divo di Hollywood George Clooney di fare pic-nic su una distesa d’erba rasata come uno dei migliori green del pianeta!

Senza il loro lavoro, sovente strappato ai giorni di riposo e alle ferie, avrebbe trovato una distesa di rovi e scignun (erbe e paglie incolte).

Oltre al lato estetico, non possiamo non ricordare che il lavoro di questi pochi eroici uomini di montagna è una delle poche azioni concrete che ripristina quella cultura “verticale” capace di garantire anche l’equilibrio idrogeologico.

Ora, a detta degli amministratori della Valmalenco, la realizzazione di una strada, permetterebbe il miglior mantenimento del maggengo e consentirebbe di dare risposte al progressivo degrado del territorio montano.

La domanda che viene spontanea è se tale decisione risulta sufficientemente ponderata, frutto di tutte le riflessione ed analisi del caso, che precedono la realizzazione di un’opera irreversibile, considerando l’eccezionalità dei luoghi e le note conseguenze negative, con annessi e connessi, che potrebbero innescarsi a catena, se si andrà a consentire l’avvicinamento di mezzi motorizzati al maggengo.

Pur se animata dalle migliori e più nobili intenzioni, come l’accesso chiuso e l’auspicata realizzazione a regola d’arte, alla “svizzera” (al momento pura teoria almeno in Valmalenco), questa frenesia costruttiva pone più di un quesito.

Occorre ad esempio ricordare che presso il vicino maggengo di Giumellino, raggiunto da qualche anno dalla strada, non esiste un solo prato falciato, mentre il Pirlo, raggiungibile solo da un misero tracciato pedestre è quel luogo incantevole che conosciamo, con ampi prati regolarmente falciati.

Contrastare il degrado e favorire l'agricoltura di montagna significa quindi attivare un sostegno vero ed autentico a chi realmente vive e lavora in quota, non già nella realizzazione di opere dalle dubbie finalità agricole.

Sappiamo inoltre che il Pirlo è una nota ed antichissima zona d’estrazione della Pietra Ollare e rientra tuttora tra i poli estrattivi di valle: forse una stradicciola ad uso agricolo larga “solo” 3 metri potrebbe consentire anche un più rapido ed intensivo trasporto a valle della nobilissima pietra verde malenca??

Chiediamoci quindi, prima di dar vai libera alla ruspa, se un po' di cautela non guasterebbe.

Michele Comi geologo e guida alpina della Valmalenco

sabato 16 luglio 2011

Strada Prato Maslino-Prato Isio







Domenica scorsa ho avuto l'amara sorpresa di vedere la nuova strada che unirà Prato Maslino a Prato Isio.
Oltre al danno ecologico per una strada insignificante, il sentiero, visto che si trova sotto, è stato praticamente sommerso dalla frana causata dalle pachere che hanno buttato di sotto tutto il materiale che è sceso per centinaia di metri lungo i ripidi pendii-canali, noi abbiamo attraversato il lungo tratto franato a fatica e rischiando di finire di sotto non solo una volta.


Certo è vero, il cartello indicava chiaramente che il sentiero era chiuso per lavori ma :

A prato Isio l'avviso c'è, ma solo nel bosco, noi passando sulla stradina che porta all'alpe Caldenno non potevamo certo vederlo. Poi sinceramente io me ne sbatto se mettono il cartello con il divieto se la cosa non ha alcun senso, tranne che per il linguaggio dei soldi (per loro)

Ma poi mi chiedo ma se io sono sotto nel bosco ad es. 300mt sotto la strada in costruzione e sto cercando funghi, come faccio a sapere che mi arriva giù di tutto??

Poi il sentiero so già che non verrà più ripristinato, a meno che esiste ancora qualche volontario DOC.


A cosa serve quella strada?? Chi mi risponde?

Adesso vado in bagno perche a scrivere queste cose mi è venuto da vomitare...che schifo...


martedì 12 luglio 2011

Piateda promuove la cultura e la montagna!

Oramai sono un po' di anni che faccio serate, spesso gratuitamente perchè molte associazioni non hanno fondi o perchè comunque ci tengo a parlare degli argomenti che ho preparato.
Tuttavia preparare una serata ha dei costi. Ore di montaggio filmati e presentazioni, per non parlare dell'attrezzatura necessaria a realizzare fotografie e filmati, delle licenze dei programmi ...
Aspetti spesso non tenuti in considerazione quando si reputa alto un preventivo per una conferenza in cui, come siamo soliti fare, curiamo nei minimi dettagli gli audiovisivi proiettati e i contenuti.
Ma, come si sa, questo lavoro, come in generale il lavoro intellettuale, è tenuto di poco conto.

A Piateda siamo arrivati addirittura al paradosso.
In collaborazione con l'amico Marino Amonini, Le Montagne Divertenti ha organizzato una serie di incontri per la comunità.
Il primo dedicato ad Ambria, col contributo oltre che nostro, di Luigi Zani e Maurizio Natali che ha visto una massiccia partecipazione della comunità oltre che delle autorità.
Il secondo incontro è stato col forte alpinista Mario Sertori che ha raccontato di cascate di ghiaccio, mentre il terzo con l'alpinista Oreste Forno che ha presentato le sue famose scalate in terre vicine e lontane.
Tutti gli attori hanno offerto le loro prestazioni a titolo gratuito, ma a questo si è aggiunto un paradosso vergognoso:
il comune di Piateda ha preteso dagli organizzatori 75€ per noleggio sala!!!

Avete capito bene, non solo si è lavorato gratis per un servizio alla comunità, ed agli stessi amministratori che di quelle serate ne potevano fare vanto, ma si è dovuto per di più pagare per la sala comunale!
Il nuovo regolamento, che prevedeva il costo d'utilizzo della sala, è stato approvato dopo che avevamo prenotato la mediateca per l'evento e perciò ne siamo venuti a conoscenza solo quando ci stavamo apprestando ad iniziare il primo incontro.
Si dice che il regolamento sia stato fatto perchè qualcuno utilizzava la sala per iniziative private, così il Comune voleva rientrare nei costi. Ma riteniamo la nostra serie di incontri una cosa privata?

Credevo che l'amministrazione (e - ben intendiamoci - non intendo fare alcuna polemica di carattere politico perchè io di politica proprio non me ne voglio occupare) avrebbe, trascurando inutili formalismi burocratici, subito stracciato quel conto, in segno di buona educazione e di rispetto del lavoro mio e degli altri che eran lì a Piateda per fare un servizio gratuito alla comunità, ma così non è stato.
Guardate questa fattura, che mi incornicerò in ufficio!




A tutte le cose credo che ci sia un limite di decenza e buon gusto e qui siamo andati oltre.

martedì 5 luglio 2011

Per aiutare il Bitto storico

di Michele Corti

Questa doppietta di articoli mostra fino a che punto le ‘istituzioni’ si sono spinte per schiacciare la ribellione dei produttori storici del Bitto (ribellione alla omologazione del gusto e alla industrializzazione della produzione).
Ma fa vedere anche come i produttori storici reagiscano in positivo appellandosi alle persone di buona volontà. Sono convinto che la società, le nostre comunità siano oggi molto più ‘avanti’ della politica.
La cattiva politica si batte con la partecipazione attiva, ne caso del cibo smettendo di essere consumatori passivi e divenendo coproduttori. Si offre l’occasione per farlo: sostenere il Bitto sottoscrivendo una (150€) o più azioni della società che funge da braccio commerciale dei produttori storici (il presidente della società è il presidente dei produttori, i soci sono i produttori stessi e gente che ha sganciato qualche migliaio di euro solo per sostenere una causa giusta).
La miseria della politica la constatate qui:  http://www.ruralpini.it/Inforegioni04.07.11-Bitto-e-ribaltoni.htm
La via della speranza, della partecipazione dal basso qui:  http://www.ruralpini.it/Inforegioni05.07.11-Azionariato-popolare-per-il-Bitto-storico.htm
Se non avete tempo di leggere, qui sotto ci sono le istruzioni per come fare a sostenere la causa:


Modulo da copiare e incollare e da inviare via email dopo aver effettuato il bonifico a:   info@formaggiobitto.com
(potete allegare la ricevuta del bonifico, ma non è indispensabile)
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AUMENTO DI CAPITALE A SOSTEGNO DEL BITTO STORICO

VENUTO A CONOSCENZA CHE LA SOCIETA’ VALLI DEL BITTO TRADING SPA CON SEDE IN  VIA NAZIONALE , 31 23010 GEROLA ALTA (SO) HA DELIBERATO DI VOLER AUMENTARE IL CAPITALE SOCIALE

IL SOTTOSCRITTO…………………………………..................NATO A……………...............…..............
IL…………............ RESIDENTE  IN ……………………....................VIA……………....................……..
C.F…………………..................…  TEL…………….............……EMAIL……...................…………………

A CONOSCENZA CHE L’ATTUALE VALORE DI OGNI AZIONE E’ DI € 150,00
CHIEDE  DI POTER  SOTTOSCRIVERE  N°……….. AZIONI
PER UN TOTALE DI  € …………….........DICOSI  € ……………..........................................…………

BANCA DI APPOGGIO CREDITO VALTELLINESE AGENZIA MORBEGNO
IBAN    IT50  H 05216  52230  0000  0000  4681

DICITURA PER LA BANCA:   VERSAMENTO PER SOTTOSCRIZIONE N° ……. AZIONI
SOCIETA’ VALLI DEL BITTO TRADING SPA SEDE GEROLA ALTA
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info:    info@formaggiobitto.com -  PAOLO CIAPPARELLI 334 332 53 66 (presidente)