La voce dei capannoni è pronta per le stampe, con 6 begli articoli, due vignette e la pubblicità di un vino molto speciale le cui uve vengono raccolte ai piedi del pizzo Scalino.
Come? Vi chiederete.
Una magia simile a quella che ha fatto interessare i narcos messicani alle nostre montagne, o che ha fatto sognare un fantastico mondo di Lilliput a qualche amministratore che aveva alzato un po' il gomito.
Sarà un numero incentrato sulle follie delle amministrazioni locali e sui falsi messaggi che vengono veicolati attraverso la stampa, purtroppo troppo (scusate il gioco di parole) nelle mani di persone che hanno interessi politici e speculativi.
La nostra libertà e onestà di pensiero la paghiamo cara, ma non siamo sul mercato e le nostre idee sono tutte genuine e senza doppi fini.
Anche la nostra trasmissione radio si è zittita piuttosto di subire la censura, per fortuna di rivista e tutto ciò che vi alleghiamo siamo solo noi i diretti responsabili e, a meno che non troveranno qualche escamotage, la bocca non ce la chiuderanno così facilmente.
Pensare di essere ancora a questi livelli nel nuovo millennio, per di più in una parte d'Italia che si vanta di essere civile, quando in realtà è sottomessa a poteri e abusi molto più che altrove.
Ci crediamo.
Cambieranno le cose.
Devono cambiare.
Serve che ci battiamo tutti assieme, che non lasciamo correre le cose, altrimenti chi fa man bassa dei nostri diritti continuerà a farlo guidato dalla spietata voglia di arricchirsi ancor più di potere e soldi.
Viviamo in una bella vallata alpina, e il primo nostro diritto è che questa non venga continuamente sfregiata.
È la nostra unica risorsa.
Meglio una gallina che fa le uova, che vedere uomini già grassi che se la mangiano e ci faranno patire la fame per gli anni a venire, ottenendo il nostro benestare con la scusa che ci daranno un ossicino da leccare!
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