venerdì 15 giugno 2012

La cattiva informazione

Ho appena finito di mixare il promo per il numero 21 Estate 2012 de Le Montagne Divertenti. Non è tanto finalizzato a pubblicizzare la rivista, quanto a denunciare la cattiva informazione e la corruzione e la corruttibilità della stampa, costretta a scrivere quello che fa piacere a chi sovvenziona la testata, sia questi uno sponsor privato, sia questi un politico che può dirottare i contributi a proprio piacimento. Stessa protesta simbolica è all'interno della nuova locandina che i negozianti ignari appenderanno sulle loro vetrine senza essere avvisati che tutti i titoli della copertina della rivista sono stati sostituiti con quelli tipici delle locandine dei quotidiani locali. È drammatico pensare che qui in Valtellina, così come nel resto dell'Italia, l'unico modo di fare informazione libera sia quello di autofinanziarsi, come accade a Le Montagne Divertenti, o come è possibile realizzare ad esempio con questo blog che non avendo costi di gestione, permette la libera circolazione del pensiero. E così le informazioni importanti vengono sostituite con titoloni come "Il nuovo amore di Belen", privi di qualsiasi contenuto, o addirittura argomenti che falsano la realtà, come l'esultanza della popolazione per nuove infrastrutture o scelte politiche che, in realtà non piacciono a nessuno, oppure dei redazionali per incensare qualche imprenditore o corruttore o politico locale.
Ah, clikkando qui potete ascoltare il promo.

Strada per il Pirlo

Mi ha scritto un amico, mandandomi anche le fotografie: "Non trovo le parole per descrivere quello che ho visto solo poche ore fa durante una solitaria passeggiata serale lungo i sentieri che sovrastano Chiesa. Nel breve spazio di pochi giorni è comparsa quella mostruosità che tanti temevano: la strada per l'Alpe Pirlo. Il sentiero preesistente era l'autentica espressione della bellezza, il risultato del tempo e delle leggi della natura. Si sviluppava ondulato sul filo dei 1600m, contornato da larici radi e mughi, tra estese pietraie decorate da licheni gialli, rossi e marroni. La strada, dalle note e dubbie finalità agricole, larga in media ben 6 metri (ma è questa la sezione da adottare per una strada di montagna ad uso agricolo!?) lo ha già cancellato per diverse centinaia di metri, confermando ancora una volta lo sprezzo per la singolarità espressa dal nostro territorio e aggiungendo un tassello all'inesauribile e sistematica distruzione del bene comune. Dopo il sacco edilizio del fondovalle, la svendita delle acque, la prepotenza vorace dell'industria della pietra, ecco come la viabilità agro-silvo-pastorale, pensata, progettata e gestita dagli enti con risorse pubbliche, sta dando colpo di grazia agli ultimi brandelli di natura dove poter tirare il fiato. Intanto si alza il lamento degli operatori turistici che denunciano il drastico calo di presenze qualificate, quelle che sempre di più sono alla ricerca di quella natura che stiamo distruggendo. Chiesa 10 giugno 2012"